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“La Valceresio grossa opportunità di crescita”

“La Valceresio grossa opportunità di crescita”

di Basket Valceresio

 

 


Da Nerviano alla Serie A2, fino alla Valceresio oggi. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul nostro capitano.


Ciao Bira, ci racconti un po’ come è nata la possibilità di venire a giocare in Valceresio?
Direi grazie soprattutto alla collaborazione nata tra ABA e Valceresio. Questa cosa ha influito per il 30%, mentre il resto è stato tutto un susseguirsi di aspetti positivi che sono nati a seguito di chiaccherate col coach, Bruno. Mi è stato presentato sin da subito un progetto molto interessante, soprattutto per la mia crescita personale, oltre che poi ovviamente quella di squadra. Essendo un gruppo molto giovane il nostro, sarebbe stato poi più facile amalgamarci dentro e anche fuori dal campo, a differenza magari di anni passati in cui gho giocato con ragazzi più grandi di me, con cui magari avevo diciamo meno “interessi in comune” se così posso definirli. Quest’anno, infatti, finchè è stato possibile io e altri quattro ragazzi di Legnano facevamo il tragitto insieme e anche solo questo può servire molto per creare il giusto clima e fare gruppo.

Francesco, raccontaci un po’ della tua vita cestistica: quando hai iniziato a giocare a basket e dove hai mossi i primi passi da cestista?
Ho iniziato tra la prima e la seconda elementare nella società di Nerviano, ma poi col passare degli anni ho avuto l’opportunità di affacciarmi a una realtà più competitiva come Legnano, che qualche anno fa ha dato vita al progetto ABA, oggi conosciuto in tutta Italia. Mi sono quindi ritrovato in una società con un settore giovanile di livello assoluto, che mi ha dato la chance di disputare tutti gli anni il campionato di Eccellenza, confrontandomi con i migliori atleti della mia età. Grazie a questo ho anche avuto la possibilità di togliermi molte soddisfazioni a livello personale, oltre che di squadra: la selezione regionale della Lombardia, l’esperienza come aggregato in Serie B alla Sangiorgese e poi la ciliegina sulla torta che è stato l’anno in cui ho partecipato alla Serie A2 con Legnano. Esperienza clamorosa che ricordo davvero con piacere, dal momento che ho messo a referto anche qualche punto.

La pallacanestro è chiaramente la tua passione più grande, ma oltre a questo cosa fai nella vita ora che hai 21 anni?
Sto studiando Economia e chiaramente, aldilà di questo periodo Covid, esco con gli amici e seguo in generale lo sport in tv. La socialità penso sia uno degli aspetti chiave, che però in questo momento sta venendo meno.

Come ti stai tenendo in forma in questo lockdown, in cui non sono possibili gli allenamenti?
Cerco di tenermi in forma facendo attività fisica a casa, mi sono creato uno spazio tutto per me dove potermi allenare e sfogare la tensione di questo periodo, dovuta alla mancanza della pallacanestro e non solo. Purtroppo ai campetti non posso andare, ma d’ora in avanti che siamo zona arancione magari ci due tiri, temperature esterne permettendo, potrò farli.

Ma un sogno nel cassetto invece ce l’hai?
Il primo vero sogno è quello di arrivare a giocare a pallacanestro al più alto livello possibile. Qualora non fosse possibile realizzare questo, grazie allo studio mi sto costruendo un “piano di riserva”. Diciamo che questo poi si vedrà soprattutto in base a quanto sarò bravo io nelle mie scelte future e nello studio.