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Memorie di un tiratore mancino

Memorie di un tiratore mancino

copertina1Buongiorno a tutti,
 
il Natale si avvicina e ci permettiamo di consigliarvi una bella idea come possibile regalo da fare a ragazzi o amici: il libro “Memorie di un tiratore mancino”, di cui tanto si sta parlando in questi mesi, scritta da Mauro Buzzi Reschini, papà di un nostro giocatore dell’Under 16 ed ex giocatore di Serie A e Serie B.
 
Il prezzo di copertina è di € 10,00 ma, attraverso la società editrice, si è deciso di proporlo a voi al costo di € 8,00. Non sono rimaste moltissime copie, chi fosse interessato è pregato di farcelo sapere al più presto per potervele consegnare per tempo  telefonando a noi (Bianchi Giancarla cell.3384845303)
BASKET VALCERESIO
Una sinossi di quanto il libro riporta:
“Il tema è il racconto/cronaca fedele dei primi passi e dello sviluppo dell’attività agonistica vissuta in prima persona con gli occhi di un ragazzo che, arrivando da un piccolo paese della provincia , si ritrova, a partire dal 1974 fino al 1981, nella “capitale del basket italiano ed europeo “ di quegli anni, Varese. E’ una descrizione dall’interno, con aneddoti e situazioni particolari descritte al presente e citazioni di protagonisti e risultati  documentati dalla cronaca giornalistica.
E’ anche l’occasione per considerazioni tecniche o di costume sul modo di intendere e praticare questo sport  o per la descrizione di personaggi significativi. Si respira inoltre l’atmosfera sociale di quegli anni complicati per diversi motivi,  sempre visti dall’occhio dell’adolescente impegnatissimo tra sport e scuola ma che non può e non vuole fare a meno di confrontarsi con quello che gli succede attorno.

Il fenomeno del basket oggi (2015) a Varese e provincia non ha probabilmente riscontri simili in Italia (e forse anche in Europa) per la grande partecipazione attiva  o a livello di passione da parte di moltissime persone che praticano o seguono campionati di tutti i livelli, dalla Serie A al dopolavoro amatoriale. Le radici di questo movimento nascono probabilmente in quegli anni, nei quali la “grande Ignis” (poi Mobilgirgi) con una squadra composta da grandi personaggi come Dino Meneghin o Bob Morse vinceva in Italia, in Europa e nel Mondo.

Il “gruppo del 1962”, di cui racconta il lavoro,  compie in proporzione, a livello di settore giovanile,  lo stesso percorso restando sempre ai vertici nazionali delle proprie categorie e vivendo contemporaneamente da vicino i successi e le vicende della prima squadra.

Lo stile del racconto cerca di essere leggero e scorrevole, in alcuni casi spera di essere divertente, mischiando cronaca, aneddoti, personaggi, considerazioni cestistiche e sociali, non vuole essere solo un’”operazione nostalgia” ma fornire anche spunti per l’attualità pur  nel ricordo di un’epoca in cui lo sport ha inciso profondamente nel territorio anche a livello sociale.
 
Il protagonista Mauro Buzzi Reschini sarà riconosciuto, in quegli anni e negli anni a seguire nella sua attività di cestista nelle “minors” varesine, per la sua caratteristica di “tiratore” cioè per la precisione nei tiri a canestro da lontano e per il fatto di essere un mancino puro, di fare cioè praticamente tutto con la sinistra.  Nasce da qui “Memorie di un tiratore mancino”.

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